investire in una tabaccheria

Investire in Tabaccheria: Conviene Davvero? Costi e Guadagni Reali (2025)

Nel 2025 ci sono più tabaccherie in vendita che acquirenti. Il motivo? Dopo aver pagato licenza, novennale (fino a 40.000€ subito) e gestito 80h/settimana, molti scoprono di guadagnare meno di un impiegato. Abbiamo scrapato molte discussioni di tabaccai per capire la verità dietro i numeri ufficiali. Se stai pensando di investire in una tabaccheria, leggi fino in fondo.

📅 Aggiornamento Novembre 2025: Abbiamo analizzato tantissime discussioni recenti di tabaccai su forum e gruppi specializzati. I dati mostrano un trend preoccupante: oltre al prezzo d’acquisto, i nuovi proprietari scoprono troppo tardi di dover versare allo Stato fino al 50% dei guadagni lordi dell’anno precedente come “tassa d’ingresso” (la cosiddetta novennale). Un costo nascosto che può mandare in fumo la liquidità fin dal primo giorno.


Perché Tutti Vendono le Tabaccherie nel 2025

Se cerchi online, troverai un numero impressionante di tabaccherie in vendita. Ti dicono che è per il “ricambio generazionale”, ma la realtà che emerge dai forum è un’altra. I motivi per cui molti gettano la spugna sono concreti e ricorrenti.

  1. L’illusione dei margini e la realtà dei costi. Il mantra ufficiale parla di un aggio (il guadagno lordo) del 10% sui tabacchi. Sembra buono, ma è un dato che non significa nulla. “Il guadagno LORDO sui tabacchi è 10%,” scrive un utente esperto, “Se paghi 5 volte l’aggio significa che a parità di guadagno ci vogliono 50 ANNI solo per recuperare l’investimento.” A questo 10% lordo vanno tolte tasse (IRPEF), affitto, utenze, contributi, costi bancari e la famigerata novennale. Il netto reale, su una sigaretta, è irrisorio.
  2. Orari da schiavitù per profitti da dipendente. Dimentica la rendita passiva. Gestire una tabaccheria è un lavoro totalizzante. “Sto facendo 15 ore al giorno,” confessa un tabaccaio in provincia di Milano. L’alternativa è assumere un dipendente, ma come spiega un consulente in una discussione, un lavoratore a tempo pieno può costare all’azienda circa 45.000€ l’anno. Un costo che molte piccole tabaccherie non possono sostenere.
  3. La fine delle “vacche grasse” e il calo inesorabile. Le vendite di sigarette tradizionali sono in picchiata. “Un ex-tabaccaio racconta che i suoi genitori sono passati da ordinare circa 200 stecche alla settimana a sole 20-30 negli ultimi anni,” si legge in un commento. Chi non si adatta vendendo prodotti alternativi (come sigarette elettroniche) o diversificando con altri servizi, rischia di vedere il proprio fatturato principale evaporare.

Quanto Si Guadagna con una Tabaccheria: Margini Reali

La domanda da un milione di euro. La verità è che non c’è una risposta unica, ma un’enorme forbice tra chi sopravvive e chi fa soldi davvero. I dati dichiarati dagli stessi tabaccai ci aiutano a fare chiarezza.

Un caso studio emerso online è quello di un bar-tabacchi in provincia di Milano che dichiara 150.000€ netti l’anno a fronte di 300.000€ di aggi totali. Un risultato eccezionale, ma attenzione: non è una tabaccheria pura. I suoi guadagni derivano da un mix di bar (margini alti), giochi e slot machine.

Per la tabaccheria media, la situazione è molto diversa. Un altro scenario realistico descritto online ipotizza 50.000€ di aggi annui. Dopo aver pagato affitto (10.000€), tasse e contributi, il netto che resta in tasca è di circa 20.000€ l’anno. Un guadagno che, a fronte di un investimento iniziale di oltre 100.000€ e 80 ore di lavoro a settimana, molti non ritengono più adeguato.

Ecco una tabella riassuntiva dei margini reali per prodotto, basata sulle testimonianze raccolte:

Prodotto/ServizioMargine Lordo (Aggio) DichiaratoGuadagno Netto StimatoNote e Criticità Emerse dai Forum
Tabacchi10%~2-3%Il netto dopo tasse e costi è bassissimo. Si paga quasi tutto subito ai Monopoli, intaccando la liquidità.
Gratta e Vinci / Lotto6% – 8%~3-4%Richiede una fideiussione (“plafond”) che limita le vendite settimanali.
Slot MachineVaria (circa 8%)Medio-AltoUtili alti (un utente dichiara 50k€/anno da 3 slot) ma attirano “brutta gente”.
Ricariche Telefoniche1% – 2%Quasi nulloConsiderato solo un servizio per non perdere il cliente, non una fonte di reddito.
Pagamento Bollettini~0,50€ a operazioneQuasi nulloPiù una seccatura che un guadagno, specialmente con pagamenti elettronici.
Servizi Pacchi~0,15€ a paccoNegativoIl guadagno non copre il tempo perso e lo spazio occupato. “Si lavora gratis per altri”.
Sigarette Elettroniche20% – 40%~10-20%Fondamentale per compensare il calo del tabacco. Uno dei pochi settori con margini sani.
Caffetteria (se bar)~80%Molto Alto (~40-50%)Il vero motore dei profitti per le attività miste, essenziale per la sostenibilità.

Una Tabaccheria Può Fallire? 5 Scenari Reali

Sì, una tabaccheria può fallire, e accade più spesso di quanto si pensi. Chi vende l’attività non ti racconterà mai queste storie. Ecco i pattern che portano al disastro, emersi dalle discussioni.

  1. L’acquisto sopravvalutato: Anni fa le licenze si vendevano a 3-4 volte l’aggio annuale. Oggi, come avverte un utente, “nessuno (tranne i fessi che vogliono fallire) compera una tabaccheria a quei prezzi. Oggi è grasso che cola se si riesce a vendere a 1,5x”. Pagare troppo l’avviamento significa non rientrare mai dall’investimento.
  2. La mazzata della Novennale: Compri una tabaccheria che ha fatto 80.000€ di aggi l’anno prima. Oltre al prezzo di acquisto, devi versare subito allo Stato il 50% di quella cifra: 40.000€. Un colpo durissimo alla liquidità che molti non prevedono.
  3. La trappola dei “servizi a zero margine”: Riempire il negozio di servizi come ritiro pacchi, pagamenti e ricariche può sembrare una buona idea per attirare clienti. La realtà, raccontata da un tabaccaio, è che “il 90% dei clienti che viene per i pacchi non spende 1 euro”. Si lavora gratis per le multinazionali.
  4. La gestione familiare che implode: Molte tabaccherie si reggono su dinamiche familiari. Ma quando sorgono problemi di salute o disaccordi, l’intera struttura crolla. Assumere un esterno è spesso troppo costoso e l’attività diventa invendibile.
  5. Il burnout del titolare: Lavorare 12-15 ore al giorno, 6-7 giorni su 7, per un guadagno netto a volte inferiore a quello di un impiegato. Un utente che ha venduto la sua attività lo riassume così: “una tale rogna che non la consiglierei a nessuno”.

Tabaccheria Senza Slot Machine: Conviene Ancora?

Le slot machine sono l’elefante nella stanza. Molti le odiano per la clientela che attirano e per le implicazioni etiche, ma i numeri parlano chiaro. “Ho fatto un utile di 50.000€ con 3 slot l’ultimo anno”, rivela un esercente. Per molte attività, sono la differenza tra chiudere e stare a galla.

È possibile farne a meno? Sì, ma bisogna compensare. Le strategie alternative di successo si basano su due pilastri:

  1. Prodotti ad alto margine: Non solo sigarette. Puntare forte su sigarette elettroniche (“puff e liquidi”), accessori per fumatori, cartoleria di qualità, articoli da regalo. Tutto ciò che ha un ricarico superiore al misero 10% del tabacco.
  2. Attività complementari: La combinazione vincente rimane il bar-tabacchi. Il margine sulla caffetteria (spesso intorno all’80%) permette di sostenere i bassi guadagni degli altri prodotti e di fare cross-selling.

Una tabaccheria pura, senza slot e senza bar, in una zona a basso passaggio, oggi è un modello di business ad altissimo rischio. Conviene aprire una tabaccheria di questo tipo significa, nella maggior parte dei casi, comprare un lavoro mal pagato.

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Comprare una Tabaccheria: Sì o No?

La risposta, dopo aver analizzato le esperienze reali, è: dipende. Può essere un buon affare se trovi un’attività già ben avviata (magari un bar-tabacchi), con aggi documentati e un prezzo di vendita realistico (non superiore a 1.5-2 volte gli aggi). E se hai un capitale iniziale solido per non annegare tra prezzo d’acquisto, novennale e magazzino.

Se invece pensi di improvvisarti imprenditore senza esperienza, con pochi soldi e rilevando una piccola rivendita di paese, le probabilità di rimanere deluso sono altissime. Il segreto, ripetuto da molti, non è più puntare solo sulle sigarette. Il futuro, e il profitto, sono nei servizi giusti e nei prodotti extra.

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FAQ – Domande Frequenti

1. Conviene ancora aprire una tabaccheria nel 2025?
Può convenire solo a condizioni molto specifiche: rilevando un’attività già molto avviata (idealmente un bar-tabacchi) a un prezzo realistico (non oltre 1.5-2 volte gli aggi annui) e disponendo di un capitale iniziale elevato. Per una tabaccheria “pura” in una zona non di primario passaggio, i dati emersi dai forum di settore indicano che è un investimento ad alto rischio con margini di guadagno molto bassi rispetto all’impegno richiesto.

2. Quanto costa aprire una tabaccheria da zero?
Aprire da zero è quasi impossibile. Generalmente si rileva un’attività esistente. I costi includono il prezzo della licenza (che può variare da 100.000€ a oltre 500.000€ a seconda degli aggi), la tassa “novennale” (fino al 50% degli aggi dell’anno precedente), il costo del magazzino (decine di migliaia di euro), spese notarili e arredi. L’investimento totale raramente è inferiore ai 150.000-200.000€.

3. Perché molti tabaccai vendono l’attività?
Le ragioni principali emerse dalle discussioni online sono: margini di guadagno erosi da tasse e costi fissi, orari di lavoro estenuanti (spesso oltre le 80 ore settimanali), calo delle vendite di sigarette tradizionali e burocrazia opprimente. Molti si rendono conto che, a fronte di un grande investimento iniziale, il guadagno netto non giustifica più il sacrificio, portandoli a vendere.

4. Quali sono i margini reali di guadagno?
I margini lordi (aggi) sono fissati per legge: circa 10% sui tabacchi, 6-8% su lotto e giochi. Tuttavia, il guadagno netto reale è molto inferiore. Dopo aver dedotto tasse, affitto, utenze e contributi, il profitto netto finale sull’intero fatturato si attesta, secondo diverse testimonianze, intorno al 30-35% degli aggi lordi. Su servizi come ricariche e pacchi, il margine è quasi nullo.

5. Si può guadagnare senza slot machine?
È molto difficile. Un tabaccaio ha dichiarato un utile di 50.000€ annui da sole 3 slot machine, dimostrando il loro peso sul bilancio. Per guadagnare senza slot è indispensabile diversificare con prodotti ad alto margine (es. sigarette elettroniche, con ricarichi del 20-40%) o, ancora meglio, affiancare un’attività di bar/caffetteria, i cui margini sono nettamente superiori e possono sostenere l’intera attività.

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