Moneyfarm conviene?

Moneyfarm conviene? Recensione completa e confronto con ETF fai-da-te

Se stai cercando un modo per investire i tuoi risparmi senza dover diventare un esperto di mercati finanziari, probabilmente hai sentito parlare di Moneyfarm. Questa piattaforma di gestione patrimoniale in ETF promette di rendere gli investimenti semplici e accessibili, ma conviene davvero? E soprattutto, è meglio affidarsi a Moneyfarm o gestire gli investimenti in autonomia con un portafoglio di ETF fai-da-te?

Basandoci sulle esperienze condivise da numerosi investitori, analizziamo i vantaggi e gli svantaggi di Moneyfarm, confrontandolo con l’approccio fai-da-te. Vedremo i punti di forza, le criticità e gli elementi che hanno spinto alcuni a rimanere fedeli alla piattaforma e altri a migrare verso soluzioni più autonome.

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Come funziona Moneyfarm?

Moneyfarm è una società di gestione patrimoniale che crea e gestisce portafogli di investimento basati su ETF. Il processo è semplice: si risponde a un questionario per determinare il proprio profilo di rischio, dopodiché Moneyfarm assegna un portafoglio personalizzato, dal più prudente (P1) al più aggressivo (P7, recentemente reso 100% azionario).

Un aspetto che alcuni investitori hanno apprezzato è che Moneyfarm offre anche portafogli ESG, per chi desidera investire in modo sostenibile. Tuttavia, la transizione ai nuovi portafogli azionari ha sollevato qualche dubbio tra gli utenti: alcuni hanno segnalato che la liquidità residua nel P7 è rimasta più alta del previsto, rendendo meno chiara la gestione della conversione.

Moneyfarm conviene

Moneyfarm conviene davvero? I punti chiave secondo gli investitori

Molti investitori scelgono Moneyfarm per la sua semplicità e per la gestione automatizzata, ma ci sono alcune criticità che emergono frequentemente nelle discussioni.

1. Costi e commissioni: una questione dibattuta

Uno dei temi più discussi riguarda i costi di gestione, che possono arrivare fino all’1% annuo per importi inferiori a 15.000€. Alcuni investitori hanno evidenziato come, nel lungo periodo, queste commissioni possano erodere i guadagni rispetto a un portafoglio fai-da-te, dove i costi si limitano al TER degli ETF.

Tuttavia, per chi preferisce non doversi occupare di ribilanciare il portafoglio, questi costi vengono accettati come il prezzo da pagare per una gestione senza stress. Alcuni investitori hanno sottolineato come Moneyfarm abbia effettivamente migliorato la loro disciplina finanziaria, evitando scelte impulsive nei momenti di volatilità del mercato.

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2. Ribilanciamenti e scelte di asset allocation

Un punto di discussione acceso riguarda i ribilanciamenti. Diversi investitori hanno notato come Moneyfarm abbia effettuato vendite di asset obbligazionari e materie prime per incrementare la quota azionaria, ma alcuni si sono chiesti se le scelte fossero ottimali.

Alcuni utenti hanno espresso perplessità sulla composizione dei nuovi portafogli, segnalando un’alta concentrazione di ETF di iShares e SPDR per l’S&P500, senza una chiara motivazione dietro questa scelta. Questa concentrazione ha fatto dubitare alcuni investitori dell’effettiva diversificazione offerta dal servizio.

3. Tassazione: vantaggio o limite?

La fiscalità è un aspetto che ha generato reazioni contrastanti. Alcuni investitori hanno apprezzato il fatto che Moneyfarm gestisca automaticamente il pagamento delle plusvalenze, evitando incombenze burocratiche. Tuttavia, altri hanno fatto notare che questo meccanismo impedisce di differire la tassazione, riducendo l’effetto dell’interesse composto rispetto a un conto titoli tradizionale.

Inoltre, la recente email inviata agli investitori per avvisare della necessità di liquidità per pagare il capital gain ha suscitato qualche critica. Alcuni hanno visto questa comunicazione come un incentivo indiretto a versare ulteriori fondi, piuttosto che disinvestire parte del portafoglio.

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4. Rendimento e gestione del rischio

Un aspetto che ha diviso gli investitori riguarda la performance dei portafogli. Chi ha optato per una gestione passiva con ETF fai-da-te ha spesso riportato rendimenti superiori, grazie ai costi più bassi e alla possibilità di scegliere strategie più aggressive.

D’altra parte, diversi utenti di Moneyfarm hanno dichiarato che la loro performance è stata comunque positiva, e che la piattaforma ha permesso loro di evitare scelte irrazionali che avrebbero potuto ridurre i guadagni.


Moneyfarm vs ETF fai-da-te: cosa dicono gli investitori?

Se dovessimo riassumere le opinioni degli investitori, potremmo dire che Moneyfarm conviene soprattutto a chi cerca comodità e delega totale della gestione, mentre l’approccio fai-da-te è più vantaggioso per chi vuole ottimizzare i costi e ha un minimo di competenze finanziarie.

Moneyfarm è la scelta giusta se:

  • Vuoi un investimento gestito senza dover monitorare il mercato.
  • Non vuoi preoccuparti di ribilanciare il portafoglio.
  • Preferisci una gestione automatizzata della fiscalità.
  • Sei disposto a pagare commissioni più alte per un servizio chiavi in mano.
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ETF fai-da-te è la scelta migliore se:

  • Vuoi massimizzare i rendimenti riducendo i costi.
  • Sei disposto a dedicare tempo all’analisi e alla selezione degli ETF.
  • Sai gestire l’emotività nei momenti di volatilità di mercato.
  • Sei in grado di gestire autonomamente la fiscalità sugli investimenti.
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Conclusione: cosa scegliere?

Dai commenti degli investitori emerge una realtà sfaccettata. Moneyfarm è una buona soluzione per chi vuole un investimento senza pensieri, ma gli utenti più esperti tendono a migrare verso soluzioni fai-da-te, dove i costi minori permettono di ottenere rendimenti più elevati nel lungo periodo.

Se il tuo obiettivo è avere un servizio gestito e pagare per la tranquillità mentale, Moneyfarm può essere un’ottima scelta. Se invece vuoi massimizzare il rendimento e sei pronto a gestire il portafoglio in autonomia, probabilmente un conto titoli con ETF selezionati è la strada giusta per te.

Qualunque sia la scelta, l’importante è investire con consapevolezza e disciplina, senza farsi guidare dalle emozioni. 😉

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